Materiali e bioedilizia, scopriamo insieme quali sono quelli più utilizzati

La bioedilizia ha l’obiettivo di creare degli spazi abitativi confortevoli e salubri in grado di favorire la sostenibilità ambientale (minor dispendio di energia e quindi risparmio energetico) e la responsabilità sociale.

Parliamo dunque di una casa “attenta” all’ambiente che la circonda per la cui realizzazione vengono utilizzati materiali specifici e tecniche costruttive alternative, tutto orientato all’archeologia.

Il primo materiale che la nostra mente focalizza quando sentiamo parlare di ecologia e materiali ecologici/biologici è certamente il legno: è evidente che la lista non finisce qui!

Quello che segue è una panoramica sui materiali con un basso impatto ambientale utilizzati per la realizzazione di strutture come tetti e coperture, case prefabbricate in legno e altre strutture in legno.

Quando un materiale viene definito ecologico

Per identificare un materiale come ecologico devono essere rispettati tre requisiti ovvero:

  1. che sia il risultato di un processo produttivo caratterizzato da basse emissioni;
  2. che, successivamente alla messa in opera, non produca emissioni nocive;
  3. che sia durevole e riciclabile dopo essere stato smaltito.

Oltre a queste tre caratteristiche fondamentali un materiale può essere utilizzato in ambito della bioedilizia quando:

  • offre un risparmio energetico maggiore rispetto ai materiali da costruzione tradizionali, favorendo la minore dispersione del calore e un maggiore isolamento sia acustico che climatico;
  • è composto da sostanze non nocive (nessun rilascio di gas, composti chimici come muffe o batteri);
  • è presente in natura in quantità elevate;
  • è riciclabile;
  • è sicuro per le persone durante la fase realizzativa, al termine dei lavori e in situazioni particolari come incedi e terremoti.

Caratteristiche e proprietà dei materiali in bioedilizia

Come anticipato, la lista dei materiali utilizzati in bioedilizia si apre con il legno che, più di ogni altra soluzione, permette di isolare in modo adeguato l’abitazione proteggendo coloro che la abitano nelle situazioni di pericolo appena citate.

È necessario ricordare che lo stesso legno può essere trattato con sostanze chimiche particolari per aumentare il livello di resistenza alla degradazione organica, al rischio di combustione, all’umidità.

Tutte queste sostanze chimiche non sono chiaramente ecologiche e pertanto nel corso degli anni potrebbero rilasciare emissioni dannose. Ti consiglio dunque di verificare tutti questi aspetti.

VETRO CELLULARE

Questo materiale è completamente impermeabile, resistente alla compressione, ignifugo e dunque ideale per essere utilizzato nelle parti esterne della fondazione.

Il vetro cellulare viene impiegato nella costruzione delle case in legno nella fase di realizzazione della platea di fondazione, dei pavimenti oppure come riempimento di solette o strato di compensazione sopra i porticati.

CANAPA

La canapa è l’ingrediente principale dei mattoni green. Sul mercato viene venduta sottoforma di un composto che contiene anche calce per un effetto di isolamento termico e acustico eccellente.

Anche la canapa si rivela particolarmente performante quando si ricerca una soluzione in grado di assorbire vapore e umidità per un confort abitativo elevato.

SUGHERO

Anche questo materiale ha un elevato potere isolante grazie alla sua capacità di ridurre (o eliminare completamente) la presenza di ponti termici.

Il sughero viene inoltre inserito all’interno dei mattoni forati per realizzare le mura portanti della struttura per ottenere un elevato isolamento da rumori e calore.

Esistono dei materiali da costruzione tradizionali che possono essere considerati ecologici?

Tra i materiali impiegati nella realizzazione di strutture tradizionali è possibile individuare soluzioni che, con i dovuti aggiustamenti, diventano più ecologiche.

Un esempio, come riportato sopra, è rappresentato dal laterizio e mattoni forati al cui interno viene inserito sughero.

Nonostante tutto l’utilizzo del cemento non è destinato a ridursi anzi è previsto un netto aumento entro l’anno 2030.

Questo materiale non rappresenta la soluzione più ecologica data l’alta emissione di co2 ma attualmente esistono diverse soluzioni che consentono di realizzare tipologie di calcestruzzo più reattive agli agenti chimici e maggiormente resistenti ai terremoti.

Il progresso e le nuove tecnologie permettono dunque di creare tipologie di cemento:

  • più sostenibili
  • in grado di garantire maggiore protezione dal caldo, dai rumori, dall’umidità
  • che favoriscono il risparmio energetico e le spese in bolletta
  • con una maggiore resistenza meccanica

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