I numeri fanno parte della nostra quotidianità. Li ritroviamo nelle date, nell’orario, nelle linee dei mezzi di trasporto, ma anche per le vie.
Ogni giorno vediamo centinaia di cifre, e alcune di queste sono molto curiose e hanno una storia interessante. Tra queste ci sono i numeri civici.
In Italia i numeri civici nascondono interessanti curiosità che in pochi conoscono. Divertente è quando i numeri civici si incrociano con la superstizione, ad esempio quando coincidono con i numeri doppi, ma perché in alcune città ci sono numeri civici di colori diversi? E perché vennero istituiti i numeri civici?
Ecco 5 curiosità interessanti sul numero civico in Italia.
1. I numeri civici di colori diversi
Quando si passeggia lungo una strada si incontrano tantissimi numeri civici, e in genere sono segnati in nero vicino ai portoni o ai negozi.
Tuttavia, vi sono alcune città, come Genova, in cui è possibile incontrare numeri civici scritti con il colore rosso. Ma cosa significa?
In questa città è stato adottato un sistema di numerazione delle strade che aiuta nell’individuare il posto che si sta cercando. Infatti, la distinzione tra numero civico nero e numero civico rosso è molto utile per i cittadini e non solo.
Nell’Ottocento, quando venne creato un sistema di numerazione molto interessante. Infatti, gli ingressi principali dei palazzi, relativi alle abitazioni erano contrassegnati in nero. Invece, gli accessi secondari, quelli dedicati alle varie attività sulla strada, erano contrassegnate in rosso.
Di conseguenza, i numeri civici neri indicano le abitazioni mentre quelli in rosso indicano le attività commerciali.
Questo sistema è adottato non solo nella città di Genova ma anche a Firenze e a Savona.
2. La numerazione fiorentina
Abbiamo già detto che anche a Firenze il sistema di numerazione per le strade è curiosa proprio come quella di Genova. Tuttavia, A Firenze, al posto del colore nero si utilizza il blu.
Inoltre, per evitare equivoci tra attività commerciali e abitazioni, il colore civico rosso delle attività commerciali è accompagnato dalla lettera “r”, che sta proprio ad indicare il colore rosso che rappresenta l’esercizio commerciale.
3. I numeri civici di Torino
In passato, Torino non era una città semplice in cui orientarsi. Infatti, solamente con la dominazione francese venne introdotta la numerazione cittadina delle strade.
La numerazione civica di oggi deriva da un’iniziativa di Napoleone Bonaparte che fece applicare anche nella regione piemontese il sistema di numerazione civica già in essere in Francia.
L’inizio fu fissato in Casa Benedetto, situato nell’isolato estremo di via San Domenico, a Porta Susina, mentre il termine era la chiesa di San Michele, vicino al fiume Po.
Solamente nel novembre 1860 il sistema venne modificato spostando il focus su piazza Castello, cuore della città sabauda. Tuttavia, per contraddire la regola francese, i numeri pari vennero posti a destra e quelli dispari sulla sinistra.
4. Ogni numero civico ha un significato
I numeri nascondono grandi significati, e lo stesso vale per il numero civico. Infatti, secondo alcune teorie, il numero civico di una casa secondo la numerologia le conferisce un’energia peculiare.
Ad esempio, le case con il numero 5 portano attività, cambiamento, comunicazione, creatività e viaggi. È ritenuta, quindi, una casa più adatta a una convivenza che a un matrimonio e non incoraggia la costanza e la durata, ma piuttosto la sperimentazione e l’avventura.
5. Il Portone del Diavolo a Torino
Torniamo ancora una volta a Torino per parlare di un numero civico davvero interessante. Uno dei monumenti più interessanti della città è il cosiddetto Portone del Diavolo che oggi è l’ingresso la sede della Banca Nazionale del Lavoro. Ma per i torinesi si tratta del Palazzo del Diavolo.
Numerose sono le leggende legate a questo posto, e molto interessante è anche la numerologia. Infatti, il suo numero civico nel 1600 era il 15, e la carta dei tarocchi che è associata al Diavolo è il 15.