Travel Blogger: cinque cose da sapere prima di partire

viaggio

La passione per i viaggi accomuna tantissima gente. Tuttavia, sono davvero poche le persone che riescono a partire più volte durante l’anno, vuoi per mancanza di tempo, vuoi per via dei costi esagerati. Eppure, esiste una soluzione per coniugare il desiderio di avventura alla necessità di lavorare e guadagnare per vivere: diventare un travel blogger, ovvero un blogger che scrive principalmente di turismo e vacanze.

Come sappiamo, ormai da diverso tempo, la Rete rappresenta una vera miniera d’oro per migliaia di freelance. Tra le tante tipologie di business che nascono e prendono piede tra i meandri del web, quella dei blogger – e, nel caso specifico, dei travel blogger – merita certamente un’attenzione particolare. Difatti, il blogging offre interessanti opportunità economiche, a fronte di un minimo investimento iniziale.

Tra i topic più “caldi”, soprattutto in questi ultimi anni, vi è certamente il turismo. D’altronde, mentre la pandemia rendeva sempre più difficoltoso ogni spostamento, la voglia di scoprire posti nuovi ed entrare in contatto con altre culture, o anche solo di “staccare la spina” e rilassarsi in una località di villeggiatura, è salita alle stelle. Aprire un blog a tema travel, pertanto, può rivelarsi davvero la scelta giusta.

Come organizzarsi in vista della partenza? Come dedicarsi alla creazione di contenuti, e soprattutto come pubblicarli, quando ci si trova in giro per il mondo?

Approfondiamo insieme cinque aspetti fondamentali per ogni travel blogger!

#1 Attrezzature: come reperirle a basso costo?

 

Dalla fotocamera (o videocamera) al treppiede, dal laptop al cellulare, le attrezzature necessarie per dedicarsi all’attività di travel blogger sono varie e piuttosto dispendiose. Ciononostante, bastano alcune scelte oculate per risparmiare parecchi soldi: acquistare online e/o nei negozi di usato, ad esempio, è un ottimo modo per contenere le spese iniziali, senza ritrovarsi tra le mani prodotti di qualità scadente.

#2 Spostamenti e alloggi low cost

Anche su spostamenti e pernottamenti è possibile fare economia, soprattutto se si è disposti ad affrontare il viaggio con spirito di avventura (e un pizzico di sacrificio). Per esempio, utilizzando bus e treni regionali, al posto dell’alta velocità, i costi si riducono sensibilmente. Per i voli, invece, è preferibile organizzarsi con largo anticipo o, quando ciò non è possibile, puntare su compagnie low-cost e/o tratte meno note.

Per dormire, infine, basta sostituire il classico hotel con un più accessibile bed and breakfast o, ancora meglio, con camping e ostelli della gioventù, dove i prezzi sono davvero bassissimi. In alternativa, per chi se la sente, esiste anche il coachsurfing: pernottare a casa di persone selezionate che offrono posti letto a costo zero.

#3 Evitare i circuiti turistici

Tutto ciò che è pensato “a misura di turista”, generalmente, ha un costo superiore alla media: basti pensare ai negozi di souvenir o alle grandi catene di alberghi, ristoranti, ecc.. Al contrario, se si viaggia al di fuori dei soliti circuiti, le spese si riducono e, allo stesso tempo, si entra in contatto con la “vera anima” del posto, ovvero quella che i lettori si aspettano che venga raccontata all’interno del blog.

#4 Riscoprire il piacere dell’avventura

I centri urbani sono certamente interessanti, in particolare se si tratta di città d’arte o delle maggiori capitali europee e mondiali. Tuttavia, quando si visita una determinata località, è davvero un peccato sottovalutare la bellezza delle attrazioni naturali, come parchi, boschi, cascate, grotte, spiagge, laghi, catene montuose, ecc..

Trascorrere qualche giorno immersi nella natura, oltre ad essere un piacere per lo spirito, è anche un’ottima occasione per realizzare scatti e filmati mozzafiato.

#5 Gestione della burocrazia

Come ogni freelance, anche il travel blogger ha necessità di gestire le incombenze burocratiche, con l’aggiunta delle difficoltà legate al trovarsi a parecchi km di distanza dal luogo in cui si abita. In casi del genere, la tecnologia offre un aiuto prezioso: pensiamo, ad esempio, ad un servizio come Fiscozen, che permette di delegare sie l’apertura della Partita IVA (incluse le decisioni più complicate, tra cui l’attribuzione del Codice ATECO), sia  tutti gli adempimenti successivi, ad un consulente specializzato, reperibile telefonicamente e via chat.

Related Post